Atmosfera onirica che prende vita in un progetto di rigenerazione di un ex-asilo, la nuova avventura del già offermato Claudio Antonioli, imprenditore del retail & nightlife (suo il ben noto club Volt).
Tra penombra e tessuti prende forma un locale di ben cinquecento metri quadri che si snodano tra un salotto con ampi divani, un iconico bar e tre sale dedicate alla ristorazione. Qui troviamo un social table - nella zona chiamata "refettorio" - un giardino d'inverno e la "gallery", più raccolta ed intima.
Atmosfere diverse che dialogano tra nuovo e antico, prendendo spunto da luoghi diversi e distanti tra loro. Ambienti che ammiccano ad un'Europa mitteleuropea, ad una Londra d'altri tempi, ma anche a quella di oggi che non ha dimenticato le sue radici.
Il concept di ristorazione nasce per essere vegetariano, come il suo fondatore, per poi deviare abbracciando una filosofia pescetariana che capitalizza sull'esperienza pluriennale del suo chef.
Immancabile una music identity distintiva, frutto di una selezione musicale creata in esclusiva dai vari dj che suonano al Volt, che punteranno a ricreare un'atmosfera calda, avvolgente, sensuale.
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